Plastic Free Challenge – Un mare di plastica

Da qualche settimana osservo con interesse la crescente attenzione che l’opinione pubblica sta riservando all’inquinamento globale causato dalla plastica. Un movimento eterogeneo che coinvolge Governi, Organizzazioni ambientalistiche, liberi cittadini e personaggi famosi.

Questo mese la rivista di National Geographic ha riservato uno speciale sull’inquinamento delle acque, la cui lettura vi consiglio,  causato dalla presenza diffusa su scala globale di materiale plasticoso. Un aspetto che mi ha fatto riflettere riguarda le microplastiche, dello spessore più piccolo di un granello di sabbia, che sono presenti in ogni angolo di pianeta, profondità degli abissi compresa.

Cosa può fare la politica per arrestare l’utilizzo massivo della plastica?

Una prima risposta sembra darcela l’Unione Europea con l’annuncio della prossima abolizione degli oggetti in plastica monouso come cotton fioc, bicchieri o piatti di plastica. Al divieto, che condivido, andrebbe accompagnata anche una campagna di sensibilizzazione in grado di rendere consapevole il cittadino medio dei danni che si arrecano all’ambiente con le proprie abitudini di vita. Anche pratiche apparentemente innocue come un detergente per igiene potrebbe rivelarsi una fonte di inquinamento importante per l’acqua.

In Italia, nel nostro paese, nei giorni scorsi Greenpeace ha lanciato “Plastic Radar” uno strumento interattivo attraverso il quale i cittadini possono sia segnalare la presenza di rifiuti che vedere direttamente lo stato di inquinamento dei nostri mari.
Uno strumento sicuramente utile che si combina alla tristezza di dover osservare come nelle nostre spiagge sia oramai più semplice trovare rifiuti piuttosto che conchiglie.

Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, Generale voluto dal M5S nel nuovo esecutivo, ha lanciato la campagna “Plastic Free Challenge”  spiegando come dal 4 ottobre 2018 il Ministero da lui guidato si renderà libero dalla plastica. Alla sua iniziativa hanno immediatamente risposto il Presidente della Camera Roberto Fico oltre che diverse altre istituzioni e amministrazioni.  Una campagna di sensibilizzazione che si accompagnerà all’azione del Governo incentrata sulle bonifiche delle cosiddette Terre dei Fuochi (Intervista)

A partire da noi stessi possiamo cominciare col dare l’esempio, limitare l’utilizzo di detergenti inquinanti, degli utensili di plastica monouso, prediligendo sempre il ridurre, eventualmente il riutilizzo ed infine il riciclo.

Il nostro contributo può essere decisivo

Articoli simili:

Condividi con ...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *