Carenza idrica. M5S, anni di acqua sversata in mare e ora si grida alla crisi

Mozione all’Ars del deputato Salvo Siragusa per ripristino della Diga Rosamarina e il “Nuovo Acquedotto di Scillato”.

Una mozione che impegna il governo Musumeci ad agire per scongiurare la paventata crisi idrica nel palermitano. Primo firmatario il deputato regionale M5S Salvatore Siragusa che punta il dito anche sulla mancata programmazione della gestione delle riserve idriche da parte della Regione Siciliana.

“Duole riscontrare – dichiara Siragusa – che nessuno dei governi precedenti, includendo Cuffaro, Lombardo, Crocetta e adesso Musumeci, abbia programmato interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per gli invasi regionali. In questo contesto di mala amministrazione si inserisce la mancata manutenzione della diga Rosamarina di Caccamo, riserva idrica pluriennale che serve i comuni di Palermo, con il suo comprensorio che include tra gli altri anche Bagheria, Santa Flavia, Casteldaccia.

“Dal report realizzato da Ignazio Corrao e i deputati del M5S della commissione ambiente dell’ARS – sottolinea Siragusa – si evince che la Diga di Caccamo a fronte di 8 milioni e 640 mila euro stanziati da fondi per il “Patto per il Sud” non ha mai visto avviarsi i cantieri dei lavori di manutenzione. Assume connotati paradossali venire a conoscenza del fatto che a causa della cattiva amministrazione la capacità dell’invaso di Caccamo è stata ridotta del 40% per evitare disastri. Così può accadere che nel 2016 ci si possa permettere di sversare in mare circa 40 milioni di metri cubi di acqua diversamente utilizzabili. A completamento della situazione drammatica per i comuni che, come Bagheria, vengono serviti dal “Nuovo Acquedotto di Scillato” si aggiunge una perdita stimata nelle condutture per 100 milioni di metri cubi di acqua a causa di un intervento di by-pass definitivo delle condutture atteso e mai realizzato da Amap S.p.a”.

“È ora che il Governo Musumeci si prenda le proprie responsabilità – conclude il deputato regionale – evitando di rifugiarsi nella carenza di precipitazioni e programmando un’attività di manutenzione ordinaria e straordinaria”.

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