Non servono i ponti per collegare il passato, servono idee per inventare il futuro. Ci hanno sempre fatto credere che l’inutile fosse lì ad un passo ma intanto ci hanno tolto l’indispensabile.
Questi, i punti principali del programma del Movimento 5 stelle.
• Efficientamento di tutte le infrastrutture stradali, siano esse autostrade, strade provinciali o strade statali (mediante accordi specifici con Anas) attraverso il completamento delle strutture ancora sospese e l’ammodernamento di quelle esistenti.
• Risanare il Consorzio per le Autostrade Siciliane (Cas) ed evitare la fusione con Anas, cosa che comporterebbe non solo la rinuncia per il Cas a introitare i ricavi dei pedaggi autostradali, ma anche la rinuncia alla gestione degli appalti di progettazione e costruzione dei tratti le cui concessioni sono gestite attualmente dal consorzio stesso.
• Cooperazione con BEI – Banca Europea per gli investimenti – attraverso un protocollo, per l’avvio di piani di investimento infrastrutturali con partner internazionali realmente necessari al territorio della regione.
• Completamento e realizzazione di nuovi interventi di rilievo. Cito solo a titolo esemplificativo alcune opere, come la chiusura dell’anello autostradale Castelvetrano-Gela, il completamento del tratto Rosolini-Modica, lo sblocco delle procedure per l’avvio dell’autostrada Catania- Ragusa, il completamento della Palermo-Agrigento, il ripristino e la messa in sicurezza delle strade che attraversano le zone colpite da dissesto idrogeologico.
• L’avvio di interventi mirati al completamento o alla realizzazione ex-novo di tutte le infrastrutture ferroviarie necessarie per aderire alla programmazione comunitaria in materia (esempio il ripristino della linea ferroviaria Alcamo-Trapani, il raddoppio della linea ferroviaria Messina-Catania, e della linea Catenanuova Termini Imerese, la velocizzazione delle tratte ferroviarie Catania-Palermo e Palermo-Agrigento).
• La realizzazione di un sistema intermodale di trasporti. La previsione di interventi strutturali per incentivare la mobilità dolce/sostenibile. Azioni volte ad incentivare la mobilità elettrica potenziando, tra l’altro, la rete di rifornimento per i mezzi elettrici e sollecitando i comuni a dotarsi di un numero crescente di veicoli elettrici.
• Avvio di tutte le politiche volte alla tutela del principio di continuità territoriale. Riorganizzazione delle infrastrutture portuali di competenza regionale. Stipula di contratti di servizio per garantire trasporti pubblici gratuiti per i disoccupati. Avvio di azioni tese al miglioramento e al trasporto aereo (migliore accessibilità agli aeroporti, rivisitazione delle rotte delle compagnie aeree, potenziamento dell’aeroporto di Comiso).
È fondamentale inoltre, come accennato in premessa, risolvere con lo Stato le questioni relative agli appalti e gli eccessivi ribassi.